Dipendenze

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Definizione

Con il termine dipendenza si indica una condizione in cui una persona sviluppa un bisogno persistente e difficilmente controllabile verso una sostanza o un comportamento, nonostante le conseguenze negative che questo comporta. La dipendenza non è una semplice “cattiva abitudine” né una questione di scarsa forza di volontà: è un disturbo complesso che coinvolge il funzionamento del cervello, delle emozioni, del comportamento e delle relazioni.
Può riguardare sostanze (come alcol, droghe, nicotina, farmaci) oppure attività e comportamenti (come gioco d’azzardo, uso di internet, shopping, sesso, lavoro, relazioni). In entrambi i casi il meccanismo centrale è la perdita di controllo e la tendenza a ripetere l’uso o il comportamento come risposta automatica a tensioni interne o situazioni di vita difficili.

Caratteristiche

Le dipendenze presentano alcune caratteristiche comuni, indipendentemente dall’oggetto di dipendenza:

  1. Compulsività: la persona sente di non poter evitare la sostanza o il comportamento, anche quando vorrebbe smettere.

  2. Craving: un desiderio intenso e urgente, spesso accompagnato da tensione fisica e mentale.

  3. Perdita di controllo: difficoltà a limitare quantità, frequenza o durata dell’uso/comportamento.

  4. Tolleranza: con il tempo serve una quantità maggiore della sostanza o un’intensità crescente del comportamento per ottenere lo stesso effetto.

  5. Astinenza: quando l’oggetto di dipendenza manca, compaiono sintomi fisici e psicologici (ansia, irritabilità, insonnia, tristezza, agitazione, fino a veri e propri sintomi corporei).

  6. Persistenza nonostante il danno: l’uso continua anche se la persona vede chiaramente le conseguenze negative su salute, lavoro, relazione o autostima.

  7. Restrizione della vita: interessi, relazioni e attività si riducono progressivamente, mentre l’oggetto di dipendenza diventa centrale.

Tipi

Le dipendenze possono essere classificate in due grandi categorie:

1. Dipendenze da sostanze

Coinvolgono l’assunzione di una sostanza psicoattiva che modifica il funzionamento del cervello e dello stato emotivo. Tra le principali:

  • Alcol

  • Cannabinoidi

  • Stimolanti (es. cocaina, anfetamine)

  • Oppiacei

  • Sedativi e ansiolitici

  • Nicotina

  • Farmaci usati in modo non terapeutico

2. Dipendenze comportamentali (o “new addictions”)

Non prevedono una sostanza esterna, ma un comportamento ripetuto che attiva gli stessi circuiti di gratificazione e dipendenza. Tra le più frequenti:

  • Gioco d’azzardo patologico

  • Dipendenza da internet / social / gaming

  • Shopping compulsivo

  • Dipendenza sessuale o da pornografia

  • Dipendenza da lavoro (workaholism)

  • Dipendenza affettiva o relazionale

  • Disturbi alimentari con tratti di dipendenza (in alcuni casi)

Cause

Le dipendenze nascono quasi sempre dall’intreccio di più fattori. È utile pensare a un modello biopsicosociale, dove nessun elemento da solo spiega il problema, ma tutti concorrono.

Fattori biologici e neurochimici

  • Predisposizione genetica o familiare.

  • Alterazioni nei circuiti cerebrali della ricompensa e del controllo (dopamina e altre sostanze neurochimiche).

  • Maggiore vulnerabilità in alcuni periodi della vita (adolescenza, post-traumi, fasi di stress intenso).

Fattori psicologici

  • Difficoltà nella regolazione emotiva (uso della sostanza o del comportamento per calmarsi o “sentire qualcosa”).

  • Traumi, lutti, esperienze di abbandono o trascuratezza.

  • Bassa autostima, senso di vuoto o di inadeguatezza.

  • Ansia, depressione, disturbi di personalità o altre condizioni che aumentano la vulnerabilità.

Fattori sociali e culturali

  • Modelli familiari o gruppi di pari in cui l’uso è normalizzato.

  • Solitudine, isolamento, mancanza di reti di supporto.

  • Pressioni sociali e lavorative, precarietà, stress cronico.

  • Facile accessibilità alla sostanza o al comportamento (es. disponibilità online).

Sintomi

I sintomi delle dipendenze possono essere fisici, psicologici e comportamentali.

Sintomi psicologici

  • Pensiero costante sull’oggetto di dipendenza.

  • Ansia o irritabilità quando non è disponibile.

  • Senso di colpa, vergogna, autosvalutazione.

  • Umore depresso o oscillante.

  • Riduzione della capacità di provare piacere per altre cose.

Sintomi fisici (più evidenti nelle dipendenze da sostanze)

  • Disturbi del sonno e dell’appetito.

  • Alterazioni del peso.

  • Problemi cardiovascolari, gastrointestinali, neurologici.

  • Segni di intossicazione o di astinenza.

Sintomi comportamentali e relazionali

  • Isolamento, bugie, segretezza.

  • Peggioramento della performance lavorativa o scolastica.

  • Conflitti familiari o di coppia.

  • Progressivo abbandono di interessi e passioni.

  • Comportamenti rischiosi o illegali.

Criteri Diagnostici

La diagnosi di dipendenza viene effettuata da uno specialista (psicologo, psicoterapeuta, psichiatra) attraverso colloqui clinici e, quando necessario, test e valutazioni mediche.
In generale si osservano:

  1. Uso/condotta ripetuta e incontrollabile.

  2. Craving e desiderio compulsivo.

  3. Tolleranza e astinenza (soprattutto nelle dipendenze da sostanze, ma in forma psicologica anche nelle comportamentali).

  4. Compromissione significativa della vita quotidiana (relazioni, lavoro, salute, autonomia).

  5. Persistenza del comportamento nonostante danni chiari.

La diagnosi è sempre differenziale: bisogna capire se il comportamento è una risposta temporanea a uno stress oppure un vero disturbo strutturato, e valutare eventuali disturbi associati (ansia, depressione, trauma, disturbi di personalità).

Cura

La cura delle dipendenze richiede spesso un lavoro integrato e personalizzato. Non esiste un unico trattamento valido per tutti: la scelta dipende dal tipo di dipendenza, dalla gravità e dalla storia della persona.

Psicoterapia individuale

È spesso il cardine del trattamento. Può aiutare a:

  • comprendere le cause profonde della dipendenza;

  • riconoscere gli stati emotivi che attivano il bisogno;

  • sviluppare strategie alternative di gestione dello stress;

  • rinforzare l’autostima e il senso di controllo interno;

  • prevenire ricadute lavorando sui trigger.

Approcci usati con frequenza includono interventi motivazionali, cognitivi e psicodinamici, spesso integrati tra loro.

Psicoterapia di gruppo

Il gruppo aiuta a uscire dall’isolamento e a ridurre la vergogna. Favorisce:

  • riconoscimento reciproco;

  • confronto su difficoltà e strategie;

  • costruzione di nuove modalità relazionali;

  • senso di appartenenza e sostegno.

Intervento farmacologico

Quando la dipendenza è da sostanze o quando sono presenti disturbi associati (depressione, ansia, insonnia), può essere utile una terapia farmacologica per:

  • ridurre sintomi di astinenza;

  • stabilizzare umore e ansia;

  • sostenere la fase iniziale di interruzione.

Non sostituisce la psicoterapia, ma può renderla possibile ed efficace.

Servizi specialistici e riabilitativi

Nei casi medio-gravi possono essere indicati percorsi in:

  • servizi territoriali per le dipendenze;

  • centri ambulatoriali;

  • comunità terapeutiche residenziali o semiresidenziali;

  • programmi di riabilitazione con monitoraggio medico e psicologico.

Prevenzione delle ricadute

La dipendenza è spesso una condizione cronica con possibili ricadute. Prevenirle significa:

  • imparare a riconoscere segnali precoci;

  • gestire le situazioni a rischio;

  • rafforzare le reti di supporto;

  • lavorare sulle fragilità emotive e relazionali che alimentano il bisogno.

Letture Consigliate

  • Manuali e testi divulgativi sulla psicologia delle dipendenze e sui meccanismi del craving e della ricaduta.

  • Libri sul legame tra trauma, attaccamento e comportamenti compulsivi.

  • Testi clinici sui trattamenti integrati (psicoterapia, farmacologia, interventi di comunità).

  • Letture dedicate alle “nuove dipendenze” e all’impatto del digitale e del contesto sociale contemporaneo.

  • Autobiografie o testimonianze di percorso di uscita dalla dipendenza, utili per comprendere il vissuto soggettivo.

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