L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, in italiano “Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari”) è un metodo psicoterapeutico strutturato, nato alla fine degli anni ’80 con Francine Shapiro, utilizzato soprattutto per il trattamento dei traumi e dei disturbi legati allo stress traumatico. In EMDR la persona viene guidata a focalizzarsi su un ricordo disturbante (un evento traumatico, un lutto complesso, un’esperienza di forte umiliazione o paura), mentre il terapeuta applica una stimolazione bilaterale alternata: tipicamente movimenti oculari destra-sinistra, ma anche tapping o stimoli acustici alternati. Questa doppia attenzione (ricordo + stimolazione bilaterale) favorisce una rielaborazione più adattiva dell’esperienza: l’emozione intensa legata al ricordo tende a ridursi, il ricordo perde la sua carica “traumatica” e si integra nella storia personale senza continuare a provocare allarme o sofferenza.

Il trattamento segue un protocollo in più fasi (raccolta anamnestica e preparazione, individuazione del target, desensibilizzazione, installazione di cognizioni positive, scansione corporea, chiusura e rivalutazione), adattato ai bisogni della persona. L’EMDR è indicato in particolare per PTSD e stress post-traumatico, ma viene usato anche per lutti complicati, traumi relazionali, attacchi di panico legati a eventi specifici, fobie connesse a esperienze avverse e altri sintomi dove un ricordo non elaborato continua ad agire nel presente. Le linee guida internazionali hanno a lungo raccomandato l’EMDR come trattamento efficace per il PTSD (ad es. NICE). Recentemente alcune linee guida statunitensi (APA 2025) hanno ridotto il livello di raccomandazione, collocandolo come seconda scelta rispetto ad altri approcci focalizzati sul trauma; ciò non significa che non funzioni, ma riflette criteri di classificazione più stringenti sulla qualità degli studi disponibili. In pratica clinica, quando è condotto da professionisti formati e certificati, l’EMDR resta uno strumento potente per sciogliere nodi traumatici e permettere alla persona di recuperare continuità, sicurezza interna e libertà di vivere il presente.